Una settimana di letture #70
Federica Breimaier

È passato un anno dall’invasione russa dell’Ucraina. Me la ricordo ancora quella mattina del 24 febbraio dacché fu proprio di essa che sentii parlare appena sveglia, prima del buongiorno, prima del caffè, prima, insomma, che la coscienza mi fosse restituita nella sua interezza: “Putin ha invaso l’Ucraina”. E ci misi un po’ a decifrare tutte le implicazioni, dato che la mia generazione, di guerra, aveva sempre sentito parlare, sì, ma solo fuori dall’Europa. Alla sera, però, vidi il telegiornale, e fu allora che provai davvero i brividi, di paura, sì, per gli effetti su larga scala che tutto ciò avrebbe potuto avere, ma soprattuto di disgusto, per la brutalità gratuita di quanto stava e sta accadendo.
Vi parlo di reazioni emotive, me ne rendo conto; ahimè non ho null’altro da offrirvi a voi lettori e lettrici di questa rassegna, ormai diventata uno specchio in cui riflettere sensazioni, riflessioni, convinzioni. Fu così anche per l’articolo uscito il 27 febbraio 2022: Cosa ci insegna l’Ucraina, e altre, necessarie, storie di questa settimana
Non sono una stratega, e nemmeno conosco abbastanza a fondo le dinamiche geopolitiche che qui si intrecciano, per poter contribuire attivamente alla discussione, se non cercando di informarmi per poi condividere con voi le fonti che mi paiono utili.
Detto ciò, sento il bisogno di confessarvi qualcosa, per cui sicuramente verrò tacciata di idealismo (das Leben ist kein Ponyhof, come dice mio padre, “la vita non è un parcogiochi”), e di ingenuità. Io non credo ai complotti dei “poteri forti” (qualsiasi cosa si intenda con un termine che tutti usano, ma pochi spiegano). Sono ben a conoscenza dell’esistere di persone/entità economiche/poteri politici per cui questa guerra è fonte di guadagno (di diversa natura) e interesse, ma mi pare rilevante fino ad un certo punto. Ciò infatti non cambia la verità fattuale di quanto sta accadendo: un popolo (non importa se o meno corrotto – non ignoro certo lo stato dei diritti civili in Ucraina prima della guerra) è invaso da un altro, e il primo non ha nessuna intenzione di arrendersi. E no: non mi parlate della dittatura mediatica occidentale o americana, perché ascolto quasi ogni sera Travaglio criticare gli aiuti all’Ucraina (ci ha pure scritto un libro sopra!).
Ma Federica, così come l’hai raccontata sembra comunque una storiella. Può darsi, ma a me interessa andare all’osso della questione. E da intellettuale progressista io dico che se davvero crediamo nell’autodeterminazione dei popoli e dell’individuo, allora dobbiamo crederci fino in fondo. E ciò vuol dire accettare che per questo ideale una bomba (di varia natura) potrebbe caderci sulla testa. Capiamoci bene, si può anche dire “a me preme la mia vita prima di tutto, Putin può prendersi quello che vuole”, ma va appunto detto!
Il resto, la NATO, Biden, Zelensky, la Cina, è contorno. Un contorno che spaventa (a me personalmente da morire), che tuttavia non cambia il nocciolo della questione. Ora, queste sono le riflessioni del sabato pomeriggio, di una dottoranda di 29 anni, linguista, lettrice, che ama avere opinioni sulle cose e che vede in questa situazione (perché qualcosa di costruttivo lo dobbiamo pur trovare) un’inedita occasione per riflettere sui propri valori, comprendere se questi reggono alla prova della realtà.
Collettivamente e parallelamente, qui su Giornate di lettura, abbiamo poi provato ad interpretare questi accadimenti attraverso la lente a noi più congeniale, ovvero quella dei libri, ecco allora pubblicati articoli come Ucraina: la culla della letteratura russa, Michail Gorbačëv: l’ultimo visionario del ventesimo secolo, Giusta di gloria dispensiera è morte, Utopia e rivoluzione (russa).
Nell’ultima sezione di questa rassegna vi lascio alcuni consigli di lettura/ascolto su questo tema, che hanno contribuito a formare la mia opinione. Ma ora passiamo agli altri contenuti di questa settimana…
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È uscito lunedì scorso il primo di due articoli in cui Vittorio recensisce 4 opere saggistiche dedicate alla Recherche di Marcel Proust, che l’anno scorso è stata peraltro protagonista del nostro GdL Proust ritrovato. Se non lo avete ancora letto, lo trovate qui: ANCORA PROUST, PER APPROFONDIRE (consigli di lettura di Vittorio Panicara: prima parte).
Sempre di Vittorio è uscito invece venerdì, per la nostra rubrica I profili un post dedicato all’autore ferrarese Roberto Pazzi: IL DESTINO DI ROBERTO PAZZI (di Vittorio Panicara). È di Pazzi il romanzo Verso Sant’Elena che leggeremo nella terza tappa (luglio e agosto) del nostro GdL «4 righe con la storia» dedicato appunto al romanzo storico.
Per la serie Gli estratti abbiamo invece pubblicato:
- La Citazione del giorno – 21 febbraio 2023 di Michelle Obama
- La Poesia del giorno – 22 febbraio 2023 di Roberto Pazzi
- La Citazione del giorno – 23 febbraio 2023 di David Thoreau
- La Frase del giorno – 25 febbraio 2023 di Gerardo Passannante
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Sono usciti 3 post e un reel (potete leggerli/riascoltarli cliccando sull’immagine):


🗞 DA LEGGERE / ASCOLTARE
- 🎙 🇮🇹 GLOBO | Un anno di guerra raccontato dall’Ucraina, con Daniele Raineri
- 🎙 🇮🇹 POLITICS | Biden e Meloni, quasi insieme a Kiev
- ✍️ 🇬🇧 THE NEW YORKER | Rereading Russian Classics in the Shadow of the Ukraine War