
A volte l’immagine sbiadiva da sola, come se il tempo attorno a lei si addensasse e consumasse ogni cosa in un attimo, sua sorella a terra e il cielo grigio sopra di loro. Allora tratteneva il respiro e strizzava gli occhi, e quando li riapriva restava solo un alone vago, un’impronta leggera. Erano trascorsi nove anni, ma avrebbero potuto essere un giorno, un’ora, un eterno presente che respirava con lei.
Stefano Corbetta, Sonno bianco, Prima parte, Il Libro di Othie.
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Pubblicato da mare7719
Salve a tutti!
Sono un dottore in italianistica sebbene i miei interessi abbraccino anche altri campi come la biologia, il teatro, la psicologia, la medicina, l’arte e la cultura greca e latina.
Il mio contributo a questo blog si propone semplicemente di fornire degli spazi di riflessione su problematiche inerenti l’uomo e tutto ciò che ruota intorno ad esso. E per fare ciò mi servo della penna di scrittori conosciuti e anche meno noti. Sollevare argomentazioni significa stimolare lo spirito critico, oggi molto spesso sopito o tendente ad uniformarsi alla massa; vuol dire allenare la capacità di dissentire; abitua ad avere una opinione sul mondo e, allo stesso tempo, a metterla costantemente in discussione.
D’altronde l’essere eclettici, aperti e sensibili al consorzio umano sono soltanto alcuni dei compiti che la letteratura ci invita ad esercitare. Per queste motivazioni e per altre ancora, sposo le humanae litterae in tutte le sue declinazioni geografiche e cronologiche.
Col tempo avrò modo di aggiungere altro.
BUONA LETTURA!
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