Come tutte le grandi pesti, anche questa infima mia finiva con una pioggia. In compagnia dell’acqua che mi colava dai capelli e mi rigava le gote, il male si scorporava da me, se ne andava. Ma con esso ogni resto d’orgoglio; con esso, forse, la gioventù. Mi attendevano altre strade, domani. Facili, rumorose, comuni. Le mezze fedi, le false bandiere. Mi ci sarei rassegnato, che altro potevo fare? Poichè la seduzione del nulla era inutile, riluttando il cuore per tanti segni a farsene persuadere. E l’infelicità, col suo miele amaro, neppure essa serviva più.
Gesualdo Bufalino, Diceria dell’untore