“Noi razionalizziamo, dissimuliamo, fingiamo: fingiamo che la medicina moderna sia una scienza razionale, tutta fatti, buon senso e limpidezza. Ma basta dare un colpetto che la lucida superficie si spacca e ci rivela le radici e le fondamenta, il vecchio cuore oscuro fatto di metafisica, misticismo, magia e mito. La medicina è la più antica delle arti e la più antica delle scienza: perché non dovrebbe quindi scaturire dalle conoscenze e dai sentimenti più profondi che possediamo?”
Oliver Sacks, Risvegli
Certo, il grandissimo Oliver Sacks fa emergere quel mistero autoevidente. Già il fatto che ci sia una superficie e un contenuto mostra i limiti di questo dualismo diffuso. Occupandoti di neuroscienze e linguaggio, questo ti è evidente: c’è la mente da un lato, il corpo dall’altro ma tra questi il linguaggio (e potremmo dire lo stesso dell’inconscio), essenzialmente inconoscibile se non nelle forme che assume.
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Sono assolutamente d’accordo con te . La ricerca sulle origine e le forme del linguaggio è difficile proprio perché dovrebbe andare oltre le forme delle singole lingue e vedere cosa c’è ala base della loro stessa natura. Non è facile. Sto seguendo una scuola estiva ad Oslo e questo discorso è attualissimo nella comunità scientifica. Sacks? Sacks ha un tipo di scrittura davvero calibrato e originale: narrativa scientifica di alta qualità. Dal tuo nickname però mi pare di capire che anche tu lavori in questo ambito, o no? 😉
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