Albert Camus, Camus (citazioni), peste (citazioni), religione (citazioni)

Citazione del giorno – 2 novembre 2021

In principio, quando credevano che fosse una malattia come le altre, la religione era al posto suo; ma quando hanno veduto ch'era una cosa seria, si sono ricordati dei godimenti. Tutta l'angoscia che si dipinge sui volti durante la giornata si risolve allora, nel crepuscolo ardente e polveroso, in una sorta di triste eccitazione, una… Continua a leggere Citazione del giorno – 2 novembre 2021

Pubblicità
lettura, Recensioni

Correva l’anno 2020

Una di queste sere mi è capitato un fatto singolare. Stavo compilando la lista delle cose da fare per la giornata successiva (un’abitudine che mi ha aiutata a fissare la dimensione temporale, in un momento in cui il tempo mi sembra inconsistente), quando, ad un certo punto, mi sono fermata ad osservare la data con… Continua a leggere Correva l’anno 2020

Albert Camus, Frasi del giorno, letteratura francese, Male (citazioni)

La frase del giorno – 24.3.2018

Il male che è nel mondo viene quasi sempre dall’ignoranza, e la buona volontà può fare guai quanto la malvagità, se non è illuminata. Gli uomini sono buoni piuttosto che malvagi, e davvero non si tratta di questo; ma essi più o meno ignorano, ed è quello che si chiama virtù o vizio, il vizio… Continua a leggere La frase del giorno – 24.3.2018

Albert Camus, Camus (recensioni), leggere, letteratura francese, lettura, Recensioni, Romanzi

[RECENSIONE] Il male e l’eroismo ne “La peste” di Camus

Uno dei temi della Popsugar Reading Challenge di quest’anno consiste nel leggere un libro sulla morte o sul lutto. Così ho optato per La peste, il romanzo di Albert Camus del 1947. A rendere assolutamente adatto questo titolo al tema proposto dalla gara è prima di tutto la sua trama: la narrazione inizia ad Orano, un… Continua a leggere [RECENSIONE] Il male e l’eroismo ne “La peste” di Camus

Albert Camus, dolore (citazioni), Frasi del giorno, Male (citazioni)

La frase del giorno – 27.2.2018

Il sole incessante, le ore dedicate al sonno delle vacanze non invitavano più come prima alle feste dell’acqua e della carne; suonavano vuote, invece, nella città chiusa e silenziosa; avevano perduto il metallico splendore delle stagioni felici. Il sole della peste stingeva tutti i colori e fugava ogni gioia.