Li chiamiamo “libri di conforto”: romanzi da leggere in momenti grigi, oppure una volta conclusa un’opera particolarmente impegnativa. È il loro stile semplice e veloce, l’intreccio lineare, a renderli adatti a queste particolari circostanze, poiché capaci, in poche pagine, di alienarci dalla realtà. Verso la fine di dicembre, sono incappata anch’io, pur avendo più tempo… Continua a leggere “L’arte perduta della gratitudine”: curiosità e passioni di una filosofa investigatrice