Questo articolo fa parte del progetto GdL «4 righe con la storia». La seconda tappa del gruppo di lettura si occuperà proprio de Il dottor Živago. Se vuoi unirti al gruppo Telegram clicca qui: https://t.me/+Rnuq9JOOYCgyMzU0
Boris Pasternak, poeta e scrittore sovietico conosciuto principalmente per il suo romanzo Il dottor Živago, nasce a Mosca il 10 febbraio del 1890 da una famiglia di intellettuali di origine ebrea provenienti da Odessa. Studia composizione al conservatorio ma nel 1912 si reca a Marburgo per seguire le lezioni di filosofia neokantiana di Cohen. Conseguita la laurea in filosofia, lavora come precettore privato, frequentando i circoli e i gruppi letterari del tempo. Il suo esordio come poeta avviene nel 1914 in un gruppo cubo-futurista, ma le sue prime raccolte di poesie, lontane dagli estremismi verbali dell’avanguardia ufficiale, Il gemello fra le nuvole e Oltre le barriere, sono quasi completamente ignorate dalla critica. Infatti, il suo prendere le distanze dal futurismo ha una doppia motivazione legata da un lato, al temperamento del poeta ben lontano dalla natura impetuosa del movimento e, dall’altro, alla sua predisposizione artistica che optava principalmente per situazioni più intime e ignare del contesto storico in cui operava.
Tuttavia, ne L’anno 1905 (1927) e ne Il luogotenente Schmidt (1927) Pasternak affronta il tema della ricostruzione della rivoluzione del 1905, proiettata però in una lontananza fiabesca, a cui si sovrappongono ricordi di infanzia e atmosfere delicate.
Le successive raccolte, invece, come Sui treni mattinali (1943) o La vastità terrestre (1945), riflettono più da vicino e con modi più semplici la nuova realtà e le lotte del popolo sovietico. È autore anche di splendide prose, in parte autobiografiche e in molta della sua produzione si riconosce l’influenza della composizione musicale.
Sul versante politico, in un primo momento si affilia alla rivoluzione russa ma, successivamente, comincia ad agognare una Russia diversa da quella sovietica, ossia una Russia dello spirito, europea, universale.
Nel 1946, anno del violento attacco contro gli intellettuali borghesi, avviene il distacco definitivo dalla politica culturale del partito e Pasternak comincia la stesura de Il dottor Živago. L’opera determina la notorietà dello scrittore ma non gli risparmia neanche dei grattacapi. Uno tra questi è il rifiuto del libro da parte dell’Unione degli Scrittori e l’impossibilità di essere pubblicato in Russia, nonostante non sia un’opera anticomunista. Viene infatti tacciato come “libello” antisovietico in quanto raccontava i lati più oscuri della Rivoluzione d’ottobre. Inoltre, la stesura dell’opera ha causato persecuzioni intellettuali da parte dei servizi segreti che lo costringono negli ultimi anni della sua vita alla povertà e all’isolamento.
In Italia l’opera incassa il rifiuto di Italo Calvino, che a quel tempo lavorava per Einaudi ma, fortunatamente, dopo varie vicissitudini editoriali, viene pubblicato da Feltrinelli nel 1957.
La critica occidentale ha espresso il suo alto indice di gradimento nei confronti del romanzo al punto che, nel 1958 a Pasternak viene attribuito il Premio Nobel per la Letteratura.
La notizia, però, è interpretata in Russia come un oltraggio alla rivoluzione. Pasternak è accusato di tradimento, minacciato di espulsione ed è costretto a rinunciare al Premio Nobel. È indubbio che il riconoscimento abbia un marchio di carattere anti-sovietico. Da quel momento in poi lo scrittore si chiude in un amaro silenzio, rifugiandosi nell’esilio della sua dacia a Peredelkino, nei pressi di Mosca dove vive gli ultimi anni sotto stretto controllo del regime. Muore di cancro nel suo ritiro di Peredelkino la sera del 30 maggio 1960, all’età di 70 anni.
Si ricorda che Il dottor Živago viene pubblicato legalmente in Russia nel 1988 grazie alle riforme promosse da Gorbačëv. L’anno dopo il figlio dello scrittore andrà in Svezia per ritirare il Premio che 31 anni prima era stato assegnato al padre.
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3 pensieri su “Chi era Boris Pasternak, lo scrittore costretto a rifiutare il Nobel?”