Una settimana di letture #67
Federica Breimaier

Dopo la rassegna piuttosto lunga della scorsa settimana (Chi sono le vittime dell’Olocausto? E gli altri contenuti di questa settimana), ho pensato di far qui solo una comparsa veloce per chiarire una questione. Vi sarete senz’altro accortə che da un po’ di tempo a questa parte, sto cercando, nei miei articoli, di usare un linguaggio inclusivo. Spesso nel farlo non sono sempre stata coerente, e per ciò che mi riguarda lo ritengo normale. Qualsiasi cambiamento che pertiene la lingua è imperfetto, e del resto stiamo navigando a vista. Lo schwa non è per forza lo strumento che reputo più opportuno, ma è meglio che niente, poiché ci obbliga a riconoscere la diversità cui ci stiamo rivolgendo. Detto ciò, ci saranno delle volte in cui mi dimenticherò di usarlo, volte che sbaglierò ad usarlo e così via… quello che mi preme però non è tanto potermi riparare da chi potrebbe bacchettarmi, quanto piuttosto provare a far sentire meno esclusa una parte del pubblico che ci legge, anche in virtù dei temi che tocchiamo.
Certo, potrei lasciar perdere, potrei dirmi che “i problemi delle donne sono ben altri”, che “è troppo complicato, non c’è una norma, ci vuole troppo tempo”. Ci sono mille scuse che potrei tirar fuori per lavarmene le mani, con cui tuttə potremmo decidere di lavarcene le mani, ma io preferisco di gran lunga sbagliare, provandoci, che non provarci proprio. In che modo? Ci sono due strade da percorrere: a) usare gli strumenti della nostra grammatica, e qui si tratta di qualcosa per cui cerco davvero di essere sistematica: scrivere le/i partecipanti, evitare di mettere l’articolo davanti ai cognomi delle donne, etc… Credetemi, mi da un fastidio sentire “la Boldrini e Salvini”! Poiché qui non ci sono scuse: basta davvero seguire la norma! E del resto è così in tantissime lingue (in inglese nessuno direbbe mai “the Ocasio-Cortez” per indicare una delle democratiche di spicco della Camera dei Rappresentanti Americana). Ci sono poi delle istanze in cui è necessario inventare delle alternative, piegare il sistema. L’introduzione dello schwa ne è un esempio, ma lo è anche il termine “personagge”, recentemente introdotto nella lingua italiana, e su cui uno di voi si è soffermato recentemente in un commento. Su questi aspetti tendo ad essere più flessibile, perché siamo in una fase di sperimentazione. Ho dei dubbi? Ma certo! E riflettere su queste tematiche è bello proprio perché ci obbliga a guardarci dentro, capire chi vogliamo essere, ciò per cui siamo dispostə ad impegnarci, a prendere tempo!
Qui sul blog non ci siamo datə alcuna regola, avrete quindi modo di vedere soluzioni diverse, come è giusto che sia, per salvare quella libertà di pensiero cui tuttə qui teniamo.
Ma ora passiamo ai contenuti di questa settimana…
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📅 CI VEDIAMO A ZURIGO?

Si terrà il prossimo venerdì, 10 febbraio, la presentazione di All’ombra della croce, ultimo romanzo storico di Gerardo Passannante. La serata è organizzata dal Caffè letterario a Zurigo (locandina qui accanto). Se siete in Svizzera o a Zurigo, questa è una buona occasione per conoscere l’autore, i cui articoli appaiono anche qui su Giornate di Lettura, inoltre potreste incontrare il nostro team al completo! Vi aspettiamo dunque per una serata all’insegna della letteratura e della storia!
✍️ SUL BLOG
Martedì è uscito il primo articolo della nostra nuova rubrica dedicata alla filosofia e curata dallo stesso Gerardo: Briciole di filosofia | Talete
Venerdì è invece uscito un mio riassunto con le letture terminate a gennaio e una loro valutazione, come sempre non critica, ma personale: Le mie letture di gennaio
Per la serie Gli estratti abbiamo invece pubblicato:
- La Poesia del giorno – 30 gennaio 2023 di Martin Heidegger
- La Citazione del giorno – 1° febbraio 2023 di Giacomo Debenedetti
- La Citazione del giorno – 2 febbraio 2023 di Martin Heidegger
- La Citazione del giorno – 4 febbraio 2023 di Anaïs Nin
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Sono usciti tre post (potete leggerli cliccando sull’immagine):