
Premessa: che nella presentazione di questa rubrica comparisse il libro di Diogene Laerzio (qui a sinistra) dipende dal fatto che è soprattutto da esso che ho attinto le informazioni per queste briciole…
Seconda Premessa: malgrado l’intenzione di occuparmi di pensatori sconosciuti, non potevo mancare di ricordare, eccezionalmente, il primo filosofo. Per trovare altri nomi noti, dovrete aspettare un bel po’…
#1 TALETE (640- 545 ca. a.C.)
Nativo di Mileto, nell’attuale Turchia, fu uno dei sette savi. Valgano come esempio il fatto che fu un buon consigliere politico anche se conduceva una vita appartata, e che non volle figli, diceva, proprio per amore verso i bambini…
Dai suoi viaggi in Egitto aveva appreso matematica, geometria e astrologia. Conoscenze che gli permisero di elaborare alcuni teoremi famosi tra gli studenti. Fu ancora lui il primo a inscrivere un triangolo rettangolo in un cerchio, a predire un’eclissi di sole, a fissare a 30 giorni la durata dei mesi, e a dividere l’anno in 365 giri. Era inoltre in grado di misurare l’altezza delle piramidi, calcolando empiricamente il rapporto tra la loro ombra e quella di un’asticella usata come unità di misura.
A conferma della proverbiale distrazione dei filosofi, si narra che un giorno, uscendo di casa per contemplare gli astri, cadde in un fosso, suscitando l’ilarità di una vecchietta: che lo beffeggiò per quella mania di investigare il cielo, quando non era neanche capace di vedere quanto gli stava tra i piedi. Era una calunnia, s’intende: e a dimostrare che non è vero che i filosofi hanno la testa tra le nuvole, Talete, avendo previsto per l’annata successiva un’abbondante raccolta di olive, noleggiò tutti i frantoi della città a prezzi stracciati; e quando poi venne il tempo della macina, e tutti furono obbligati a ricorrere a lui, fece un bel po’ di soldini. Aveva in questo modo inteso dimostrare che al filosofo sarebbe facile arricchirsi, se solo lo volesse, ma che non è quello il suo scopo… (Ah, questi saggi di una volta!)

Considerato il padre della filosofia occidentale, per essere stato il primo a sostituire l’interpretazione mitica della realtà con un’indagine di tipo razionale, nel suo poema dal titolo Sulla natura, alla sempre attuale domanda sull’origine di tutte le cose, Talete l’attribuiva all’acqua (o a un principio umido).
Se il suo poema non ci è giunto, gli sono però sopravvissute alcune pillole di saggezza, in gran parte attuali, che vi riporto qui con alcuni miei commenti semiseri…
- È difficile conoscere sé stessi (vecchia storia, dall’oracolo di Delfi in poi, Socrate compreso)
- È facile dare consigli agli altri (e come smentirlo?)
- Godere è la cosa più dolce (qualunque cosa intendesse con questo)
- La divinità è un essere senza inizio né fine (forse l’unica definizione non dogmatica e che non genera dissensi)
- È raro vedere un tiranno invecchiare (ai nostri giorni però capita qualche volta…)
- A sopportare un infortunio aiuta la vista dei nemici ancora più sfigati (che non è magra consolazione…)
- È virtuoso non fare ciò che rinfacciamo agli altri (che Gesù avesse letto Talete?)
- L’uomo felice è chi possiede salute, ricchezza e sapere (siccome è improbabile, già ne basta una sola)
- L’essere più antico è il Dio, perché non è generato (che è un modo sottile per affermare la morte delle cose)
- L’essere più bello è il mondo, perché assomma tutte le bellezze (e anche le brutture, diciamolo…)
- L’essere più grande è l’universo, perché contiene tutto (ma se è finito, cosa c’è oltre?)
- L’essere più rapido è il pensiero (più della luce, che per arrivare al sole impiega ben gli otto minuti…)
- Tutto è dominato dalla necessità (alla faccia della presunta libertà!)
- L’anima è immortale, ed è presente anche nelle cose inanimate (che avesse viaggiato anche in India…)
- L’essere più duraturo è il tempo (perduto e ritrovato)
- Tra la vita e la morte non c’è differenza (ed è per questo, diceva, che non si suicidava)
- È una fortuna essere umano e non animale, uomo e non donna, greco e non barbaro (animalisti, femministi e migranti di tutto il mondo, unitevi!)
- La bellezza non è data da un bel viso, ma dalle belle azioni (e mettiamoci pure un bel cervello…!)
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2 pensieri su “Briciole di filosofia | #1 Talete”