
«Il mondo è mia rappresentazione»: – questa è una verità
che vale in rapporto a ciascun essere vivente e conoscente,
sebbene l’uomo soltanto sia capace d’accoglierla
nella riflessa, astratta coscienza: e s’egli veramente fa
questo, con ciò è penetrata in lui la meditazione filosofica.
Per lui diventa allora chiaro e ben certo, ch’egli non
conosce né il sole né la terra, ma appena un occhio, il
quale vede un sole, una mano, la quale sente una terra;
che il mondo da cui è circondato non esiste se non come
rappresentazione, vale a dire sempre e dappertutto in
rapporto ad un altro, a colui che rappresenta, il quale è
lui stesso. Se mai una verità può venire enunciata a
priori è appunto questa: essendo l’espressione di quella
forma d’ogni possibile e immaginabile esperienza, la
quale è più universale che tutte le altre forme, più che
tempo, spazio e causalità; poi che tutte queste presuppongono
appunto quella.
Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, cap.1
1 pensiero su “Citazione del giorno – 11 gennaio 2023”