
SCELUS
E’ notte, c’è luna e silenzio.
Caino decide il suo misfatto
Si sta
ora miracolosamente perpetrando
un rovinoso agguato – a chi? Non si sa bene,
certo alla povera
illusione del mondo
d’esse con le sue pene
immani andato avanti,
cresciuto alquanto. No,
vogliono il crimine, il sicario,
la funesta ricaduta
all’indietro dalla scala,
preparano la cruda empietà antropologica,
consumano il reato
primario,
ontologico della volontaria
regressione nella storia
della specie.
Ma ben oltre
l’ottuso anacronismo,
pervade l’uomo ormai una ripugnanza,
ormai concettualmente
la mente umana espelle
da sé la guerra, la sua oltranza.
E questa umanità dilaga
e si protesta e grida
offesa e tradita dai suoi capi,
ripensa ai suoi profeti,
profondamente intesa
da Cristo e dal suo impavido vicario.
Mario Luzi, Corriere della sera, 27 marzo 2003.
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