Una settimana di letture #52
Federica Breimaier

Come accade a molti lettori che si occupano di letteratura nel tempo libero, ci sono opere, anzi, interi autori, di cui non ho mai letto nemmeno una riga, sebbene molti dei loro titoli siano nella lista di libri da recuperare. Uno di questi scrittori è Wystan Hugh Auden, il cui nome quest’anno ha continuato a far capolino nella mia mente in diverse occasioni, e il cui anniversario della morte ricorreva qualche giorno fa, essendo egli scomparso a Vienna il 29 settembre 1973.
Di questo poeta e drammaturgo inglese, nato nel 1907 a York, ho sentito parlare per la prima volta nella serie di romanzi Il club dei filosofi dilettanti di Alexander McCall Smith. La protagonista Isabel Dalhousie, filosofa, esperta di etica applicata, infatti, è una sua grande ammiratrice, e sono tante le volte in cui, nel corso delle sue riflessioni, quest’ultima ripete fra sé e sé i versi di Auden, soprattutto in occasione di crisi legate alla sfera emotiva.
Un incontro più ravvicinato, seppur ancora indiretto, l’ho avuto attraverso il libro che mi ha accompagnato nel mio ultimo viaggio a Berlino e che, forse proprio per questa ragione, mi è rimasto particolarmente nel cuore: Le voci di Berlino di Mario Fortunato. Nel 1929, infatti, nell’ultimo periodo della repubblica di Weimar, quando già i venti del nazismo minacciavano la Germania con insistenza, Auden trascorse un anno a Berlino. Qui, in un clima che ancora per poco riluceva di cultura e alterità, venne in contatto con elementi che avrebbero poi definito il primo periodo della sua scrittura: la psicanalisi, il marxismo, il teatro di Brecht e le ideologie progressiste. È a lui e all’amico Chris Isherwood che è dedicato il primo capitolo dello splendido libro di Fortunato, intitolato appunto 1929 Wystan & Chris. Di entrambi si parlerà ancora in questo interessante affresco culturale e intellettuale di Berlino, nel terzo capitolo, 1945 Erika & Klaus. Per salvarla dai rastrellamenti nazisti e garantirle un passaporto inglese, infatti, Auden sposò Erika Mann, figlia di Thomas Mann, dopo che quest’ultima era stata privata della cittadinanza tedesca.
Si tratta, lo ammetto, di una figura intellettuale che mi affascina molto, essendo la sua poetica ricca di rimandi alla cultura tedesca e alla situazione della Berlino (pre)nazista; del resto Auden è da molti considerato uno dei maggiori poeti inglesi moderni, dopo Eliot. Insomma, bisognerà trovare l’occasione di approfondire!
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Si terrà stasera, alle 21.00, l’ottava diretta del nostro 🕰 GdL Proust ritrovato in cui Gerardo e Vittorio discuteranno della seconda parte di Sodoma e Gomorra, quarto volume di Alla ricerca del tempo perduto di Proust.
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Questa settimana sono usciti tre articoli:
- Grazia Deledda: nasceva oggi il premio Nobel di origini sarde in cui Vittorio ripercorre le opere più importanti dell’autrice e gli stili da lei sperimentati.
- Pillola di saggistica: “La Sicilia degli Dèi” di Guidorizzi e Romani. un consiglio di lettura di Maresa dedicato ad un’opera di saggistica sull’intreccio tra il mondo della Sicilia e quello della tradizione mitologica di stampo greco.
- 🎧 🍂 Musica per leggere in autunno un mio articolo, che su Facebook ha generato un dibattito, forse non sempre puntuale, in cui vi propongo alcuni spunti melodici da ascoltare mentre si legge. La fanno da padrone le melodie senza testi (solo una su 4 sezioni è dedicata alla musica leggera): jazz, classica e ambience. Proprio quest’ultima è stata per me una grande scoperta, che mi ha permesso di allontanarmi dal tran-tran della vita quotidiana per trovare una dimensione più adatta in cui rifugiarmi e dedicarmi unicamente alla lettura.
Accanto a ciò vi abbiamo anche proposto:
- La Citazione del giorno – 26 settembre 2022 con un estratto in cui il narratore della Recherche di Proust riflette sul terribile lutto che lo ha colpito dopo la morte dell’amata nonna. Come vi accennavo su Facebook, sono queste, secondo me, alcune delle pagine più liriche dell’opera.
- L’Incipit del giorno ~ 27 settembre 2022 tratto da Oh William! di Strout: un romanzo che ho letto tutto d’un fiato nel volo da Roma a Zurigo e su cui, come vi accennavo nelle storie, non sono riuscita a farmi ancora un’opinione definitiva.
- La Poesia del giorno – 1 ottobre 2022 di Paul Celan
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Questa settimana ho provato a tenervi compagnia nelle storie, riproponendovi i contenuti pubblicati qui sul blog. Inoltre, attraverso i post che vedete qui sotto (e che potete leggere cliccando sulle immagini) abbiamo parlato di Sicilia e mitologia, di un anniversario importante e del risultato di un sondaggio, che mi ha particolarmente stupita, spingendomi a scrivere uno degli articoli usciti negli scorsi giorni.
📚 Curiosità dall’internet
Come sempre ecco una lista di articoli che questa settimana hanno attirato la nostra attenzione:
- Saman, Mahsa, Hadis. Dobbiamo qualcosa al loro coraggio: Sono grida di ragazze che dobbiamo ascoltare, sono orrori a cui non ci possiamo assuefare
- “Un potere ossessionato dall’identità è un potere accecato”. Intervista a Francesco Remotti: Antropologo e accademico, per decenni ha dedicato importanti studi a un tema sempre molto dibattuto, anche se raramente se ne comprendono valenza, portata e conseguenze: “L’idea di identità è sempre inevitabilmente segno di chiusura: verso il futuro e verso gli altri”
- È morta la scrittrice britannica Hilary Mantel: L’autrice di “Wolf Hall” era considerata una dei più importanti romanzieri di lingua inglese e aveva 70 anni
- 5 classici da leggere in autunno
- Giorgia Meloni, ecco perché è di estrema destra
- Che cos’è la maschilità ?: Che cos’è la maschilità? Una domanda apparentemente banale e che, tuttavia, non trova una facile risposta. Mentre penso a come …
- Quale pacifismo?: Nel suo libro sulla guerra in Ucraina, “Un giorno senza fine”, Annalisa Camilli riflette su un tema su cui è stato difficile dialogare
- Quando gli uomini iniziarono a vestirsi “da uomini”: Accadde anche per le scelte di stile del precedente re inglese di nome Carlo, che voleva differenziarsi da Luigi XIV di Francia
- Decalogo delle cose da fare nel mondo della Cultura adesso che Giorgia Meloni è premier
- Bufalino, una civile inquietudine