
Ma sarebbero bastati i miei sogni, quando dormivo, a farmi capire che il mio dispiacere per la morte della nonna s’attenuava, giacché lei vi appariva meno oppressa dall’idea ch’io mi facevo del suo nulla. La vedevo sempre malata, ma in via di ristabilirsi; la trovavo meglio. E se alludeva a ciò che aveva sofferto, io le chiudevo la bocca con i miei baci, assicurandole che, adesso, era guarita per sempre. Avrei voluto far constatare agli scettici che la morte è davvero una malattia da cui ci si salva. Solo, non trovavo più nella nonna la ricca spontaneità d’una volta. Le sue parole non erano che una replica indebolita, docile, quasi una semplice eco delle mie: lei non era più che il riflesso del mio pensiero.
Marcel Proust, Sodoma e Gomorra, Oscar Mondadori.
1 pensiero su “Citazione del giorno – 26 settembre 2022.”