
Le conoscenze genetiche sono aumentate immensamente e ci dicono che la diversità umana esiste, spiega parecchie cose, ma non va descritta in termini di razza, se no non la si capisce. I tentativi di classificazione razziale dell’umanità sono stati tutti un fiasco, e a meno che non salti fuori una grande mole di nuovi dati non ha senso riprovarci. Per capire la biodiversità, molto meglio concentrarsi sulle differenze tra popolazioni e fra individui.
Niente da fare. Sguerci come il palo dell’Ortica, altrettanto ignari dell’agitazione circostante, negli ultimi anni diversi autori si rimettono a scrutare nella notte della classificazione razziale, e a riproporre idee arcaiche e scientificamente indifendibili come fossero novità fresche fresche. Lo fanno apposta? Bisognerebbe chiederlo a un sociologo o a uno psicologo. Non lo so. So però che, a furia di ripeterli, certi ritornelli entrano nelle orecchie e poco importa quanto siano fondati.
Guido Barbujani, L’invenzione delle razze
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