
Altri elementi caratterizzano la scienza nella sua accezione moderna. Uno è quello della sua «non democraticità», che è, in effetti, uno degli aspetti maggiormente qualificanti. A questo proposito però bisogna essere chiari per evitare fraintendimenti. L’uomo di scienza è generalmente incline alla libertà propria e altrui secondo la cosiddetta etica scientifica. Il suo approccio verso la natura e la realtà oggettiva non può essere certamente condizionato o peggio manipolato da imposizioni che vengono dall’alto o anche dal basso, dalla pancia della società. È impossibile cercare di decifrare i segreti della natura sotto dettatura o dittatura. E d’altra parte lo scienziato-cittadino non deve giudicare il prossimo e i suoi colleghi se non sulla base delle loro azioni scientifiche e non certo in virtù dei loro convincimenti sociali, politici o filosofici. È impossibile parlare di vera conoscenza in un sistema sociale dove viga l’oppressione politica. La democrazia è la sola forma di organizzazione della cosa pubblica che permette alla scienza di avanzare e di farsi portavoce delle idee innovative dal punto di vista culturale e tecnologico, ma anche per il puro benessere della società nel suo complesso.
Edoardo Boncinelli & Antonio Ereditato, Il cosmo della mente.
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