Una settimana di letture #6
Federica Breimaier

vincitore del Premio Nobel
per la letteratura 2021
«Contenutismo»: ecco come do il la alla rassegna di questa settimana, che ha visto consegnare il premio Nobel per la letteratura al romanziere Adulrazak Gurnah. Perché? Perché è proprio con un polemico «contenutismo allo stato puro» che un altro scrittore, stavolta italiano, Vladimiro Bottone, uscito da poco nelle librerie per Neri Pozza, definisce, attenzione! non l’opera dell’autore, quanto piuttosto la motivazione dietro la scelta dell’Accademia Svedese, denunciando la mancanza in essa di qualsivoglia accenno allo stile di Gurnah (trovate il commento in questione sotto il post pubblicato da Di Paolo al riguardo).
Chi è Vladimiro Bottone? Non avendo mai letto nemmeno una delle sue pagine, non credo di poter dire alcunché (atteggiamento che riservo del resto allo stesso Gurnah), tuttavia vi consiglio di dare un’occhiata alla sua pagina Facebook, dove suole prodigarsi in polemiche contro il politicamente corretto, battaglie a suon di ingiurie contro la cultura della cancellazione americana, e attacchi alla proposta dell’uso dello schwa, da lui simpaticamente ribattezzata schwaria (sic!). Nondimeno, chi sia Vladimiro Bottone qui non è importante, visto che il suo nome non è altro che espressione di un preciso orientamento critico, entrata a gamba tesa nel dibattito annuale sulla consegna del più prestigioso premio letterario. Davanti alla nomina di Gurnah, il mondo degli intellettuali si è diviso in due: da un lato troviamo critici come Jossa, Di Paolo o Coscia, che lodano la capacità dell’Accademia di sorprendere il pubblico e di porre attenzione alle istanze che muovono la società contemporanea. Il ruolo di questa istituzione, infatti, non consisterebbe tanto nell’additare il mostro sacro della letteratura, circa la cui esistenza mi riservo un ragionevole dubbio, quando piuttosto di andare a pungolare la comunità di lettori, per spronarli a volgere lo sguardo verso mondi letterari meno conosciuti.

Chi c’è dall’altro lato? Dall’altro lato ci sono i catastrofisti, che denunciano un inarrestabile inaridimento della letteratura mondiale (sì, avete capito bene, mondiale!) o, meno drastici, i disillusi, che attaccano gli accademici svedesi, troppo focalizzati appunto sul “contenuto” delle opere e non più sul loro intrinseco valore letterario (qui si potrebbe controargomentare suggerendo nomi di recenti vincitori quali Handke, Gluck o Modiano che con la politica c’entravano poco). Ma a questo punto sorge una domanda spontanea, ovvero: che ruolo gioca il contenuto in un’opera letteraria? E la forma, lo stile, la voce di un testo? Più crucialmente, cosa si intende con “vero valore letterario”? Quanti fiumi d’inchiostro, quante discussioni tra studenti, quanti dibattiti tra insigni colleghi convegnisti per rispondere ad una domanda che continua ad appassionare generazioni e generazioni di lettori? Molti, e non è certo questa la sede per discuterne senza peccare di ignoranza o superficialità. Certo, è innegabile che ancora una volta l’Accademia di Svezia è riuscita nell’intento di infiltrare la letteratura nella vita di tutti i giorni, di farci discutere di essa sui social, al bar, o al telefono, di forzarci a riflettere su cosa sia la scrittura e come andrebbe valutata. Per quel che mi riguarda, seguendo quanto scritto da Orwell nel suo celebre saggio Nel ventre della balena, sono fermamente convinta che il contenuto di un libro sia una parte fondamentale del suo valore, e che quindi tacciarne l’autore di «contenutismo» non sia di per sé sufficiente a ritenerlo immeritevole di un Nobel (anche se poi, ripeto, Bottone si riferiva più alla ragione del premio). Che fare allora? Leggere. Leggiamo questo autore che viene da un mondo a molti sconosciuto: leggiamolo per capire cosa ci vuole raccontare; leggiamolo per assaporarne o cassarne lo stile; leggiamolo, insomma, per esercitare ancora una volta uno dei diritti fondamentali di noi lettori: decidere in autonomia cosa sia o meno letteratura.
Di seguito vi lascio qualche suggerimento per capire un po’ meglio chi sia Abdulrazak Gurnah:
Ma ora procediamo con la nostra rassegna!
✍️ Qui sul blog
- Questa settimana vi abbiamo proposto due citazioni della scrittrice sarda Grazia Deledda: la prima è tratto da Cenere (1904), mentre la seconda riporta l’explicit di Canne al vento
- Accanto alla letteratura hanno trovato spazio anche temi legati ai diritti civili, con l’incipit di Questo libro è trans di Juno Dawson, e alla rappresentazione della figura della donna, con:
- Abbiamo quindi concluso il nostro almanacco settimanale con una citazione di Platone che nel Simposio riflette sul rapporto tra sapienza e felicità.
📷 Su Instagram
- Sono state pubblicate le letture integrali dei seguenti canti del Paradiso:
- Giovedì sera si è conclusa la terza tappa a tema Paradiso del nostro gruppo di Lettura La selva oscura, organizzato insieme a @lostinaclassicworld. Durante la diretta, Gerardo e Maresa hanno dialogato attorno alle vicende narrative (tra cui il celebre incontro tra Dante e Cacciaguida) e ai più importanti nodi tematici dei canti XIII – XVII. A questo link troverete il video dell’incontro: Spiriti sapienti e militanti: Tommaso e Cacciaguida
- Lunedì, come di consueto, segnerà l’inizio della quarta tappa che spazierà dal canto XVIII al XXII.
- Sempre di poesia si è occupato il post pubblicato da Maresa, presentandovi La cena del cuore. Tredici parole per Emily Dickinson di Beatrice Masini: un delizioso saggio sul mondo poetico di una delle più grandi poetesse dell’Ottocento.
- È infine uscita, come ogni due mercoledì del mese, per la nostra rubrica #vileggounapoesia, la lettura di La sua ora con se stesso di Emily Dickinson.
📚 Curiosità dall’internet
- 🇮🇹 Si è tenuta venerdì a Ferrara la prima presentazione, condotta da Francesca Capossele, dell’ultimo romanzo di Roberto Pazzi: Hotel Padreterno. A questo link trovate la registrazione.
- 🇮🇹 Vi segnalo un interessante articolo sullo scrittore Sergej Esenin uscito su Pangea: Ecco perché Sergej Esenin non mi fa dormire la notte
- 🇮🇹 su L’indice online Camilla Valletti pubblica una ricca ed elaborata presentazione di una poetessa forse ingiustamente dimenticata: Per conoscere la poetessa maledetta Anne Sexton: una donna fraintesa
- 🇬🇧 Di diritto all’aborto, e degli scenari che si apriranno se la controversa legge sull’interruzione di gravidanza in Mississippi, attualmente ferma alla Corte Suprema, sebbene già in vigore, dovesse venir confermata, discute Margaret Talbot nel suo editoriale The Supreme Court and the Future of Roe v. Wade
- 🇬🇧 In The Damage Done Dhruv Khullar, medico praticante e professore al Weill Cornell Medical College, delinea le difficoltà che la comunità medica sta incontrando nel trattare la sindrome del long-COVID, sottolineando quanto sia complesso definire una diagnosi di questo tipo, strettamente legata ad una malattia che per quanto nota rimane per certi versi sfuggente e insidiosa.
- 🇬🇧 Vi segnalo infine l’uscita di Home, Land, Security di Carla Power: Uno studio innovativo nel controverso campo della deradicalizzazione, raccontato attraverso le storie di ex militanti e delle persone che operano per reinserirli nella società.
1 pensiero su “Chi è Abdulrazak Gurnah, l’incontro tra Dante e Caciaguida, e altre curiosità libresche dal web”