
La parola storia, per nostra confusione, è adoperata ad esprimere due ordini di nozioni diverse, e cioè l’insieme delle cose accadute, e quell’insieme di mezzi letterarii che sono adoperati per tentarne la esposizione. Veramente la parola greca corrisponde al secondo ordine di nozioni, anzi esprime l’atteggiamento subbiettivo del ricercare; e così comincia col padre della storia il senso letterario della parola: “Questa è la esposizione della ricerca di Erodoto”. Quando in sulla metà del secolo XIX cominciò a sorgere il bisogno di una disciplina organizzata della ricerca storica, il Gervinus escogitò il nome di Historica, in analogia a Grammatica e Logica. Invece la parola tedesca Geschichte, che viene dal verbo geschehen, accadere, rappresenta il primo ordine di nozioni, ossia rappresenta la serie degli accadimenti. Questa che pare una quistione indifferente, nel concetto della filosofia della storia diventa una questione capitale; e cito per esempio i molti spropositi che sono stati detti in Italia di recente nelle discussioni sul materialismo storico: nelle quali discussioni anche molti uomini di ingegno non hanno capito che codesta dottrina riguarda la nozione del fatto e dell’accadimento e non la filosofia della ricerca e l’arte della narrazione.
Antonio Labriola, Storia, filosofia della storia, sociologia e materialismo storico
In Scritti filosofici e politici di Antonio Labriola, a cura di Franco Barbieri, Einaudi, Torino 1973.