
Il pensiero dominante
Dolcissimo, possente
dominator di mia profonda mente;
terribile, ma caro
dono del ciel; consorte
ai lúgubri miei giorni,
pensier che innanzi a me sí spesso torni;
di tua natura arcana
chi non favella? il suo poter fra noi
chi non sentí? Pur sempre
che in dir gli effetti suoi
le umane lingue il sentir proprio sprona,
par novo ad ascoltar ciò ch’ei ragiona.
Come solinga è fatta
la mente mia d’allora
che tu quivi prendesti a far dimora!
Ratto d’intorno intorno al par del lampo
gli altri pensieri miei
tutti si dileguâr. Siccome torre
in solitario campo,
tu stai solo, gigante, in mezzo a lei.
[…]
Giacomo Leopardi, Canti.