Creso vuole che Solone riconosca in lui non solo il più potente, ma il più felice fra gli uomini. Salone gli risponde citando, quale esempio di uomo felice, un ignoto ateniese che è morto, vecchio, in battaglia. Il punto di Solone non sta nel contrapporre l’uomo comune al potente. Questo sarebbe banale. Il suo punto è il paradosso greco sulla felicità: che si riesca a possederla soltanto con la morte. La felicità è un carattere della vita che esige la scomparsa della vita per esistere. Se la felicità è una qualità totale di un uomo, allora occorre aspettare che la vita di quell’uomo si compia con la morte.
Roberto Calasso, Le nozze di Cadmo e Armonia.
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Pubblicato da mare7719
Salve a tutti!
Sono un dottore in italianistica sebbene i miei interessi abbraccino anche altri campi come la biologia, il teatro, la psicologia, la medicina, l’arte e la cultura greca e latina.
Il mio contributo a questo blog si propone semplicemente di fornire degli spazi di riflessione su problematiche inerenti l’uomo e tutto ciò che ruota intorno ad esso. E per fare ciò mi servo della penna di scrittori conosciuti e anche meno noti. Sollevare argomentazioni significa stimolare lo spirito critico, oggi molto spesso sopito o tendente ad uniformarsi alla massa; vuol dire allenare la capacità di dissentire; abitua ad avere una opinione sul mondo e, allo stesso tempo, a metterla costantemente in discussione.
D’altronde l’essere eclettici, aperti e sensibili al consorzio umano sono soltanto alcuni dei compiti che la letteratura ci invita ad esercitare. Per queste motivazioni e per altre ancora, sposo le humanae litterae in tutte le sue declinazioni geografiche e cronologiche.
Col tempo avrò modo di aggiungere altro.
BUONA LETTURA!
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