
Follia significava essere perennemente nell’irrealtà più completa. Chiamavo la follia paese della Luce per l’illuminazione astrale, fredda, abbagliante e per lo stato di tensione estrema in cui si trovava ogni cosa, me compresa. Era come se una corrente elettrica di straordinaria potenza attraversasse tutte le cose e le tendesse all’estremo, fino a farle esplodere.
Marguerite A. Sechehaye, Diario di una schizofrenica, Ed. Giunti, p. 30.
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Pubblicato da mare7719
Salve a tutti!
Sono un dottore in italianistica sebbene i miei interessi abbraccino anche altri campi come la biologia, il teatro, la psicologia, la medicina, l’arte e la cultura greca e latina.
Il mio contributo a questo blog si propone semplicemente di fornire degli spazi di riflessione su problematiche inerenti l’uomo e tutto ciò che ruota intorno ad esso. E per fare ciò mi servo della penna di scrittori conosciuti e anche meno noti. Sollevare argomentazioni significa stimolare lo spirito critico, oggi molto spesso sopito o tendente ad uniformarsi alla massa; vuol dire allenare la capacità di dissentire; abitua ad avere una opinione sul mondo e, allo stesso tempo, a metterla costantemente in discussione.
D’altronde l’essere eclettici, aperti e sensibili al consorzio umano sono soltanto alcuni dei compiti che la letteratura ci invita ad esercitare. Per queste motivazioni e per altre ancora, sposo le humanae litterae in tutte le sue declinazioni geografiche e cronologiche.
Col tempo avrò modo di aggiungere altro.
BUONA LETTURA!
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