Il teatro, voi vedete, signori, è la bocca spalancata d’un grande macchinario che ha fame: una fame che i signori poeti… (…) Una fame, dicevo, che i signori poeti hanno il torto di non saper saziare. Per questa macchina del teatro, come per altre macchine enormemente e mirabilmente cresciute e sviluppate, è deplorevole che la fantasia dei … poeti, arretrata, non riesca più a trovare un nutrimento adeguato e sufficiente. Non si vuole intendere che il teatro è soprattutto spettacolo. Arte sì, ma anche vita. Creazione, sì, ma non durevole: momentanea. Un prodigio: la forma che si muove! E il prodigio, signori, non può essere che momentaneo. In un momento, davanti ai vostri occhi, create una scena; e dentro questa, un’altra, è un’altra ancora.
Luigi Pirandello (Questa sera si recita a soggetto)