Quando Proust era ancora un ragazzo, rispondere a diversi questionari di natura personale era uno dei passatempi preferiti della giovane aristocrazia. Così, Antoinette Faure, amica del giovane Marcel e figlia del presidente della repubblica francese, gli fece una serie di domande che divennero famose come 📚 Il questionario di Proust 📚. Il manoscritto contente le risposte del giovane scrittore fu ritrovato e pubblicato (nell’immagine ne trovate una riproduzione).Leggendo le risposte date da Proust, possiamo fare un passo in avanti nel capire che straordinario animo possedeva questo gigante della letteratura universale! Tuttavia è anche interessante sottoporre lo stesso questionario alle persone attorno a noi: proprio come passatempo aristocratico 🧐🧐 o, meglio ancora, per conoscere meglio chi abbiamo davanti.
Il tratto principale del mio carattere
Il bisogno di essere amato, e, più precisamente, il bisogno di essere vezzeggiato e viziato ben più che di essere ammirato.
La qualità che desidero in un uomo.
Qualche tratto di fascino femminile
La qualità che preferisco in una donna.
Qualche virtù da uomo e la franchezza nel cameratismo.
Quel che apprezzo di più nei miei amici.
Che siano teneri verso di me, se la loro persona è abbastanza delicata da attribuire un gran valore alla loro tenerezza.
Il mio principale difetto
non sapere, non poter “volere”
La mia occupazione preferita
amare
Il mio sogno di felicità
Ho paura che non sia abbastanza elevato, e ho paura di distruggerlo dicendolo.
Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia:
Non aver conosciuto né mia madre né mia nonna.
Quel che vorrei essere.
Me stesso, quale vorrebbero le persone che ammiro.
Il paese dove vorrei vivere.
Quello in cui certe cose che vorrei si realizzerebbero come per incanto e in cui la tenerezza fosse sempre corrisposta.
Il colore che preferisco. La bellezza non è nei colori ma nella loro armonia.
Il fiore che amo.Il suo – e, poi, tutti gli altri.
L’uccello che preferisco.
La rondine.
I miei autori preferiti in prosa.
Oggi Anatole France e Pierre Loti
I miei poeti preferiti.
Baudelaire ed Alfred de Vigny
I miei eroi nella finzione.
Amleto
Le mie eroine preferite nella finzione.
Bèrènice
I miei compositori preferiti.
Beethoven, Wagner, Schumann.
I miei pittori preferiti.
Leonardo da Vinci, Rembrandt
I miei eroi nella vita reale.
Darlu, Boutroux
Le mie eroine nella storia.
Cleopatra.
I miei nomi preferiti.
Ne ho uno solo per volta.
Quel che detesto più di tutto.
Quel che c’è di male in me
I personaggi storici che disprezzo di più.
Non sono abbastanza istruito
L’impresa militare che ammiro di più.
Il mio volontariato!
La riforma che apprezzo di più.
(non c’è risposta)
Il dono di natura che vorrei avere.
La volontà , qualche seduzione.
Come vorrei morire.
Migliore – e amato.
Stato attuale del mio animo.
Il fastidio di aver pensato a me per rispondere a tutte queste domande.
Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza.
Quelle che comprendo
Il mio motto.
Avrei troppa paura che mi portasse sfortuna.
La traduzione è di Mariolina Bongiovanni Bertini ed è tratta dal volume degli Scritti mondani e letterari di Proust (a cura di M. Bongiovanni Bertini, Einaudi, Torino 1984)
Fonti per l’articolo:
- http://www.marcelproust.it/proust/quest.htm (sito molto interessante per tutti i lettori proustiani 🙂 )
- http://www.marcelproust.it/proust/quest.htm (qui potete trovare le domande del questionario per stamparle e sottoporre ai vostri amici lettori)
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